NUOVI TALENTI: Andrea LaRoux
2012

Oggi parliamo un po’ di fotografia, e lo facciamo con Andrea LaRoux, una talentuosa giovane fotografa torinese che siamo andati ad intervistare…
Ciao Andrea, per cominciare ti chiedo una piccola presentazione:
Il mio nome d’arte è Andrea LaRoux, sono nata a Torino e vivo tuttora qui, a parte qualche parentesi all’estero. Sono laureata in psicologia ed ho poi affrontato un percorso di studi legati alla fotografia. Ho uno studio a Torino, vicino a piazza santa Giulia, anche se più che uno studio è una sala pose. Mi occupo principalmente di fotografia di moda e di insegnamento di fotografia base e avanzata.
I miei progetti artistici personali si distaccano molto dai lavori commissionati, lavoro infatti spesso a pellicola e stampo in camera oscura.
Raccontaci un po’, quale è stato il tuo percorso?
Il mio percorso è iniziato circa 3 anni fa, quando ho acquistato una diana f+, una macchina fotografica a rullino che non sapevo assolutamente usare. Mi sono iscritta ad un blog tenuto da persone più esperte appassionate di fotografia “lomo”, ma ho subito notato che non mi sarebbe bastato.
Ho frequentato un’accademia di fotografia presso fondazione artevison e mi sono poi specializzata in reportage in bianco e nero e successivamente in ritratti. Ho inizato seguendo i concerti dei Discoinferno, ed alcuni canatanti e dj emergenti.
Cos’è per te la fotografia? Da dove nasce la tua necessità di fotografare?
La fotografia era inizialmente una passione ed ora è rimasta tale diventando per di più il mio lavoro. Credo non ci sia nulla di più soddisfacente di fare qualcosa che ti piaccia; alzarti al mattino ed andare al lavoro sorridendo, vivendo ogni giorno con la stessa passione ed entusiasmo della prima volta.
Ci tengo a precisare che per me la fotografia non è solo arte, in quanto alcuni lavori richiedono molta tecnica e, come qualsiasi altro impiego che viene commissionato da altri, ci vuole un certo rigore nell’esecuzione. Io considero artistici solo i progetti che poi espongo, in quanto partono da un’idea che nasce dalla mia volontà e non da quella di altre persone; un progetto in cui ho totalmente carta bianca e ampio spazio decisionale.
Cosa vuoi comunicare agli altri con i tuoi lavori?
Inizialmente fotografare non era una necessità, era un divertimento. Lo è diventato in seguito, quando ho capito che poteva essere un metodo di espressione molto forte, anche se mi rendo conto, ormai, che non è così facile trasmettere qualcosa agli altri. Spesso si pensa che la fotografia sia un mezzo di trasmissione immediato, perché ti trovi di fronte un’immagine, che effettivamente congela uno spazio di tempo e d’azione così com’è, ma è anche vero che ognuno in quell’immagine che si trova davanti ci può leggere situazioni e sensazioni diverse.
Tutto ciò può essere positivo, però se il tuo intento presentando una fotografia è quello di far arrivare un preciso messaggio e questo non arriva, forse non ti senti poi così realizzato.
La comunicazione per me attualmente non è molto importante, non mi interessa così tanto comunicare col mondo o che i mie progetti vengano capiti. Infatti il discorso che ho fatto prima era molto generale e non riferito a me stessa. A me piace che le mie fotografie vengano viste come storie e che ognuno si cerchi la sua trama ed il suo finale. In fondo chi sono io per imporre il mio pensiero o la mia storia? Le mie opere sono spesso molto oniriche, quindi diventa spesso difficile dare un preciso significato. Parliamo di arte, non di matematica o tecnica, è giusto che in questo frangente il fruitore dell’opera abbia modo di lasciare spazio alle sue sensazioni.
Se poi in futuro avrò qualcosa di preciso da comunicare, spero di essere in grado di raggiungere la sensibilità delle persone e far arrivare il mio messaggio.
Per il momento mi fa piacere guardare i volti delle persone che osservano le mie foto e leggerci stupore, incertezza, disinteresse o somma attenzione.
Qual è il rapporto che hai con i tuoi modelli e le tue modelle? Raccontaci un po’ come lavori in questo senso…
I soggetti che fotografo sono indicativamente tutte persone che conosco, tranne per alcuni lavori commissionati in cui la modella o il modello sono stati già precedentemente selezionati. Di solito sono amici, amiche o persone conosciute casualmente che mi hanno trasmesso qualcosa. Nel momento in cui una persona suscita il mio interesse, diventa un possibile soggetto per miei scatti.
Fotografia a parte, so che stai seguendo un progetto molto particolare che si chiama Lesbunnyboys, ti va di spiegarci di cosa si tratta?
Lesbunnyboys è il mio progetto personale di grafiche per abbigliamento. Mi ero resa conto di avere moltissime foto che mi piacevano inutilizzate, a cui volevo dare visibilità.
Alcune le ho lasciate com’erano, mentre altre le ho lavorate e da li è nata una linea di grafiche d’abbigliamento. Vengono applicate su magliette, felpe e vestiti; sono personalizzabili per forma e dimensione di stampa.
E Calicot artdesign? In cosa consiste?
Calicotartdesign è un progetto simile a Lesbunnyboys, ma sviluppato a 4 mani con la pittrice Agnese Gemetto. Sono sempre grafiche, ma si tratta di mie fotografie poi disegnate e dipinte da Agnese.
Le due linee saranno in vendita dal 31 Marzo al WOW di via Principe Tommaso in San Salvario, ma è possibile acquistare i pezzi anche on line.
Se dovessi pensare o fantasticare su un progetto futuro che davvero vorresti veder realizzato, se potessi, quale sarebbe?
Mi piacerebbe fare una mostra a Berlino, diciamo che ci sto già lavorando. All’estero sono molto più aperti a progetti che trattano tematiche “scomode”. Qui in Italia è impossibile, spesso vieni già censurato per un semplice nudo.
Da Aprile inizierò un progetto nuovo, molto diverso da quelli portati a termine finora. Ho già scelto il modello e credo sarà un’esperienza divertente per entrambi in quanto è una persona a cui sono sentimentalmente molto legata.
Torniamo all’Italia… Parlami un po’ più approfonditamente di come vivi ritieni la situazione creativa nel nostro paese, anche secondo le tue esperienze:
Come già dicevo prima, presentare certi progetti in Italia sembra impossibile in quanto la mentalità è ancora troppo chiusa. Mi piacerebbe presentare un progetto sull’aborto, con immagini artistiche molto forti, ma in due gallerie mi è già stato rifiutato. Inoltre, per l’allestimento di set devi sempre chiedere permessi che in alcuni casi ti vengono dati dopo mesi, o ti vengono rifiutati, e le esposizioni in galleria sono quasi tutte a pagamento. Insomma…devo aggiungere altro?
Per concludere vi lasciamo i link per poter vedere altri lavori di Andrea e seguirla:
andrealaroux.wordpress.com
lesbunnyboys.wordpress.com
calicotartdesign.wordpress.com
Andrea LaRiux on facebook
Andrea LaRoux ph on facebook
Andrea LaRoux photographer on facebook (pagina fans)
Vuoi proporci il tuo portfolio e chiedere di essere inserito anche tu? Spediscici i tuoi lavori a: info[AT]maryandtheteapot.com (sostituisci [AT] con @ — è per evitare gli spammers). Oppure unisciti al nostro gruppo Flickr e aggiungi le tue immagini.
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