NUOVI TALENTI: Silvia Bolognesi

May
2012
08

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Quest’oggi vi proponiamo, per la rubrica “Nuovi Talenti”, una giovane e bravissima illustratrice, Silvia Bolognesi, che abbiamo come sempre intervistato e di cui vi proponiamo alcuni lavori…


Ciao Silvia, cominciamo con le presentazioni: cosa ti viene da dire se ti domando semplicemente chi è Silvia Bolognesi?

Sono nata a Rovigo, cittadina immersa nella nebbia d’inverno e in nubi di zanzare d’estate.. vivo da secoli a Bologna, ma ho saltellato in quà e in là anche tra Modena e Cesena. Disegnavo ancora prima di imparare a parlare e direi a tutt’oggi mi riesce megli la prima della seconda! Mi piace guardare film e ascoltare musica mentre disegno, faccio fatica a fare una sola cosa alla volta. Certi giorni cammino per ore senza meta, mi piace guardare le persone e spesso m’invento storie su chi sono e cosa fanno.

Silvia Bolognesi illustrazione

Come è nato tutto? E qual è stato il tuo percorso nell’illustrazione finora?

Mentre stavo finendo in corso di laurea in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, lessi di questo corso specialistico in Illustrazione per l’Editoria e visto che l’arte paga l’anima ma non lo stomaco, con grande gioia dei miei genitori decisi di prendere una seconda laurea all’Accademia. Scherzo rifarei la stessa scelta mille volte. Ho adorato i miei albi illustrati da piccola (ovviamente li conservo ancora!), mi perdevo nelle immagini, ma credo di aver capito cos’è l’illustrazione un po’ più in là quando ho conosciuto il lavoro di Arthur Beardsley… cos’era quello? Pittura? Grafica? Erano immagini perfette per il testo, ma avevano/hanno una forza tale e raccontano una storia silenziosa .. credo che l’illustrazione sia questo. Dire quello che a parole non si riesce a spiegare. Anche le altre arti lo fanno, ma la loro fruibilità richiede a volte cultura o almeno, la maggior parte delle persone mi sembra la pensi così, invece l’illustrazione è nel quotidiano, sotto gli occhi di chi legge l’articolo mentre si beve il caffè al bar come in un libro tra le mani di un bambino. Ho iniziato un po’ per gioco per vedere di usare la mia capacità di disegnare per lavorare, ma ora non potrei fare altro. Un grazie enorme lo devo a chi mi ha insegnato i segreti di questo linguaggio e mi ha aiutato a capire come esprimermi. Ho superato un po’ la paura e ho partecipato a qualche concorso e sono stata selezionata, allora ho preso coraggio e ho messo i miei lavori in rete e ho visto che a qualcuno piacevano: MIRACOLO!

Cosa ti spinge ad illustrare? Cosa ti ispira, cosa preferisci rappresentare e cosa vuoi trasmettere?

La corrente surrealista mi ha sempre affascinata, Redon, il Doganiere Russeau in primis, ma ovviamente tutta la pittura, l’arte anche molta grafica, la crepa nel muro, tutto mi influenza e ispira, ho un hard disck da 500 gb quasi tutto pieno di immagini prese in lungo e in largo da internet. Forse anche il concetto di achetipo e inconscio colettivo mi ha influenzato, mi spiego: credo che l’arte abbia la sua forza proprio in quel modo di risvegliare in noi qualcosa, un campanello che risuona nella nostra mente e ci fa dire “Io questa cosa la conosco!” pur non avendola mai neppure immaginata o vista. Vorrei poter “semplicemente ” aggiungere qualcosa di innaspettato al reale, trascinare l’osservatore in altre dimesioni, porsi delle domande.

Silvia Bolognesi illustrazione

Guardando i tuoi lavori c’è una figuralità molto particolare, a tratti astratta a tratti legata ad una associazione visiva trasversale: personaggi che si scambiano triangoli dalle bocche o soffiano ruote di bicicletta al posto di bolle di sapone… Ti va di spiegarci un po’ più da vicino questa tua poetica?

Alcuni lavori sono nati con un fine preciso, un gioco sugli oggetti e la loro “vita segreta”, così l’ho chiamata, e rimanda appunto a quanto detto prima: cosa c’è da scopriere in un oggetto che conosco così bene da non osservarlo più? Può forse nascordere altro? Insomma, un distanziarsi dalla realtà per però rimetterla a fuoco. Così anche l’uso di forme geometriche, utilizzo il surreale perchè affascina me per prima.

Silvia Bolognesi illustrazione

Silvia Bolognesi illustrazione

Parliamo un po’ dei tuoi metodi di lavoro, spiegaci come realizzi le tue illustrazioni:

Premesso che ogn’uno vedrà poi nei miei lavori sempre qualcosa in più o diverso da me, in generale dipende dal fine dell’illustrazione: se ho un soggetto, un concetto che devo esprimere, mi concentro su questo, sugli spazi per il testo, la friubilità poi faccio un bozzetto, fotografo o cerco su giornali e internet, finchè non trovo un soggetto come ho in testa e comincio a disegnarlo e ridisegnalo mille volte, poi, in base sempre all’uso decido se aggiungere colore e dove. Uso spesso carta lucida, fotocopie e trasfert con solventi super-tossici.
Se lavoro a qualcosa di personale, beh, comincio a disegnare e non so bene cosa verrà fuori, butto via tanti disegni in entrambi i casi!

Silvia Bolognesi illustrazione

C’è qualche progetto, realizzato o in serbo per il futuro, di cui hai voglia di raccontarci un po’ più approfonditamente?

A tempo perso sto illustrando un libro di ricette, ma non lo finirò mai! Il resto temo sia top secret, comunque credo di poter dire che finalmente ho trovato, anzi, mi ha trovata un bravissimo scrittore ed ora ho una marea di progetti su cui lavorare!

Silvia Bolognesi illustrazione

Silvia Bolognesi illustrazione

Se ne avessi la possibilità, quale potrebbe essere il progetto più ambizioso, o il più rappresentativo, che vorresti seguire nel futuro?

Il mio sogno nel cassetto è di fare un’animazione, ogni tanto a tempo perso ho tentato con lo stop motion o facendo qualche lavoro mi sono avvicinata a questo settore, ma mai su un mio soggetto e come volevo io, inoltre richiede davvero molto tempo libero perchè c’è tanto lavoro dietro.. chissà, magari in mio soggettista adesso ci penserà un po’ su…

Silvia Bolognesi illustrazione

Allarghiamo un po’ il campo del discorso: anche attraverso la tua esperienza diretta, che idea ti sei fatta della situazione dell’illustrazione in Italia? Ci sono spazi, opportunità, un’eventuale crescita? Come vedi l’Italia in rapporto/confronto col mondo in questo ambito?

Io sto seriamente organizzandomi per espatriare perciò direi che no, per me qui è troppo dura, ma non si parla solo di lavoro artistico. So che in molti paesi europei se sei artista puoi fare affidamento su una retta statale che ti permetta di concentrarti maggiormente sulla tua arte, io qui pur avendo un lavoro di 36 ore settimanali e facendo altri mille lavori saltuari, faccio fatica ad avere un’indipendenza economica vera e propria e avere anche tempo da dedicare al disegno, rischia di diventare un hobby della domenica!
Qui trovo sia molto diffuso il contetto “sai disegnare? per 50 euro mi fai dei fiori sulla parete di casa, mi disegni un gattino fatto così e così che è messo di profilo” ecc… ecc… insomma sei al pari di uno strumento. Ad un certo punto devi essere tu che prendi coscienza del tuo valore e impari a dire di no, anche perché spesso poi ti pagano una miseria, sempre se ti pagano, ed è tutto tempo tolto alla tua intelligenza e a quello che vuoi fare davvero.
Ultimante vedo libri più belli negli scaffali delle librerie, e casa editrici italiane come Topi Pittori e Orecchio Acerbo ( giusto per dirne due tra le mie preferite ) mi sembra siano più diffuse, e festival come Bilbolbul o la Fiera del Libro per Ragazzi, per parlare di reatà bolognesi, hanno sempre maggiore pubblico.. speriamo! Io nel frattempo però scappo.

Silvia Bolognesi illustrazione

Hai qualche consiglio che vorresti dare a chi sta muovendo i primi passi nell’illustrazione?

Disegnare tanto, essere curiosi, leggere e cercare di capire cosa si vuole esprimere, uno “stile” non tanto di tecnica ma quanto mentale, in questo senso un corso o dei workshop possono aiutare molto per potersi confrontare con chi già è affermato. Non aver paura di mettersi alla prova, partecipare ai concosi, farsi un blog e chiedere cosigli, spesso si ha paura di scrivere all’illustratore che ci piace tanto, ma una cosa che mi piace di questo settore è che sono sempre tutti molto disponibile e incuriositi da ciò che può presentarsi loro davanti, senza preconcetti e altezzosità. Cercare di autoanalizzarsi sempre e accettare, meditare sulle critiche che si ricevono, cercare, di frequentare qualcuno che abbia gli stessi interessi anche aiuta.

Silvia Bolognesi illustrazione

Silvia Bolognesi illustrazione

Per salutarci ti faccio quest’ultima domanda: c’è qualche illustratore emergente che segui che vuoi consigliarci di andare a vedere?

Oddio sono tantissimi, Simone Rea e Alicia Baladan, ma non credo siano più da considerasi emergenti! Sara Gavioli, Amalia Mora [NdR: che abbiamo anche intervistato poco tempo fa] e Daniela Tieni sicuramente, ma anche Rocco Lombardi e il duo Darkman_MissTendo.

Silvia Bolognesi illustrazione

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Per concludere vi segnaliamo il suo blog, dove potrete seguirla.


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