Dream Circus: un’intervista
2012

Abbiamo lanciato una piccola anteprima qualche tempo fa, ed oggi possiamo finalmente parlare con Daniele Catalli di Dream Circus, un bellissimo progetto che “attraversa le città proponendosi di raccogliere i sogni notturni di piccoli gruppi di persone provenienti dallo stesso quartiere, città o categoria sociale, per trasporli in immagine attraverso il disegno, per poi renderli condivisibili esponendoli in uno spazio pubblico.”
<<L. ha sognato la fine del mondo.
Tutti i palazzi del suo quartiere lasciano la Terra ormai morente in cerca di mondi migliori. Tutti tranne il suo.
Nessun palazzo – astronave, però, è disposto a prenderla con sè…>>
Ciao Daniele, per cominciare ti chiedo: cos’è Dream Circus, e perché proprio il sogno come centro di tutto?
Dream circus è uno scambio. Ed è una mostra itinerante in continuo mutamento.
Al di là del significato e dello studio degli archetipi, mi interessa molto il modo in cui modelliamo la realtà nei sogni.
Come e quando nasce questo progetto?
Dream Circus è nato circa un anno fa da una riflessione molto semplice: cosa sognano le persone? Cosa hanno in comune i nostri sogni? Illustrarli mi è sembrato naturale.
Grazie anche Seminaria Sogninterra (festival di arti urbane a Maranola), che ha creduto nel progetto, Dream Circus è cresciuto ed ha viaggiato raccogliendo un numero impressionante di sogni.
<<T. ha sognato di viaggiare in campagna con la sua Renault 4.
All’improvviso la macchina esce di strada ed inizia a volare sui campi.
Dopo un pò, atterra lievemente tra i muri di due cimiteri.
I due muri sono proprio uno di fronte all’altro ed entrambi
sono luminosissimi.>>
In che modo è itinerante? Perché questa scelta alla base?
Azitutto bisogna sapere che Dream Circus è una collezione di piccole illustrazioni/bozzetti.
Ogni immagine è un frammento tratto da un sogno e da uno stesso sogno possono nascere più immagini e suggestioni.
Dream Circus organizza delle esposizioni durante le quali avviene uno scambio con il pubblico dei frammenti con nuovi sogni, i quali a loro volta saranno frammentati e scambiati ancora ed ancora.
Dream Circus è itinerante perchè la dimensione del viaggio è fondamentale per lo scambio.
Chi vi partecipa e come?
Tutti coloro che visitano le mostre possono avere un disegno (il frammento del sogno di qualcuno che vive altrove) gratis lasciando un proprio sogno in cambio, che poi verrà a sua volta illustrato e messo nel calderone / carrozzone dei sogni che viaggiano di città in città, finchè non vengono “adottati” da qualcun altro.
Non è possibile comprare i sogni, ma solo scambiarli.
La collezione è quindi effimera. Ogni disegno è unico ed una volta scambiato non fa più parte del CIRCUS, ma vivrà di vita propria.
DREAM CIRCUS ne conserva memoria ma ne perde le tracce.
Allo stesso modo, la mostra è in continuo mutamento. Ogni volta molti sogni lasceranno il circo ed altri ne arriveranno.
Non c’ è limite d’età, sesso, educazione…
<<F. ha sognato una sagra. Ci sono dei paioli pieni di ragù.
Alcuni struzzi arrivano e lo mangiano tutto.
Fuggono in volo, ma la pancia si apre ed il ragù cade a pioggia sul case
e sulle persone.>>
In fondo l’idea di base è di creare un legame piuttosto intimo con la gente, e a volte immagino sia non facile… Come Dream Circus si approccia alle persone?
A volte si deve vincere la diffidenza, ma devo dire che il più delle volte le persone sono contente di partecipare.
Molti sono curiosi e questo facilita lo scambio.
Attraversando quello che è il subconscio umano, cosa raccogli da questa esperienza al di là dell’aspetto artistico?
Moltissimo, ma mi limito ad interpretare l’immagine onirica, non cerco significati o letture psicanalitiche.
<<R. ha sognato che la sua ragazza era stata uccisa da un gruppo di
gangster-mostri.
X. li insegue in cerca di vendetta, li scova nel loro rifugio segreto
e li stermina a colpi di mitragliatore.>>
Cosa hai imparato da questo progetto della natura umana?
Sono molto sorpreso dal fatto che dream circus piaccia a persone molto diverse tra loro, siano esse abituate a vistare mostre o meno.
Tutti allo stesso modo si sforzano di ricordare più dettagli per poter descrivere il loro sogno al meglio. In quel momento è come se venissero a cadere tutta una serie di barriere sociali e status symbol, perché stiamo parlando di qualcosa di estremamente trasversale.
Mi sembra evidente che l’inaccessibilità dell’arte contemporanea sia un problema degli addetti ai lavori e non del pubblico.
Ovviamente, a parte queste considerazioni di natura tecnica, ho raccolto un enorme bagaglio di sensazioni e desideri.
<<…there is water running on the floor…>>
Cosa ti ha sorpreso, cosa ti ha inquietato o stupito?
La straordinaria somiglianza dei sogni di persone completamente diverse.
Molte immagini sono comuni a più sogni contemporaneamente.
Poi ci sono bambini che sognano come adulti ed adulti che sognano come bambini.
Un’altra cosa interessante è che i sogni dei bambini e quelli degli anziani sono praticamente uguali.
Prima di salutarci un’ultima domanda: che progetti ha per il futuro Dream Circus?
Altre date, ma soprattutto un lungo tour…
[DREAM CIRCUS from piri piri atelier on Vimeo]
Per restare aggiornati su questo bellissimo progetto vi rimando al blog DREAM CIRCUS.
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