Il primo video di Mary and the teapot
2012

Come improvvisarsi video-maker. Non saprei spiegarvi bene perché la Teoria dei Giochi mi abbia chiesto se fossi interessato a realizzare il loro primo videoclip, pur sapendo che non ero ancora in possesso della mia futura 550D né della minima esperienza…
E, tutto sommato, neppure perché io, dopo un paio di mesi in cui gli esperimenti con la dslr sono stati quasi completamente fotografici, mi sia lanciato in questo progetto, che ha occupato ben quattro mesi di lavoro. Fatto sta che così è stato, ed ora mi trovo a presentare il primo videoclip realizzato da Mary and the teapot: “Sogno” de La Teoria dei Giochi
Anzitutto La Teoria dei Giochi è un duo musicale composto da Maria Mazzullo ed Alessandro Zaia, che nasce ufficialmente il 13 luglio 2012. Questa data così precisa corrisponde al lancio di un breve spot d’anticipazione, creato con l’intenzione di suscitare un certo tipo di curiosità.
E’ stato realizzato assieme a Maria ed Alessandro, facendo intervenire persone di conoscenza incontrate per Rovigo nell’arco di una serata, e non rivelando neppure a queste di cosa si trattasse:
Mary and the teapot è diventata parte del progetto La Teoria dei Giochi, dedicandosi alla sua immagine nel web che, partendo dal video, occuperà nel futuro prossimo sito, artworks e merchandising.
Ieri si è svolta una serata di lancio, presso il Moby Dick beer pub di Rovigo, in cui la Teoria dei Giochi ha debuttato in un live ed è stato proiettato in anteprima il video di “Sogno”, ad oggi disponibile anche su internet:
Cominciamo dagli aspetti tecnici, perché suona molto professionale e, diciamolo, francamente mi diverte.
Anzitutto il video è stato girato a 25fps a 1920×1080 in full HD.
Per quanto riguarda le attrezzature utilizzate, sono state piuttosto minime:
-canon 550d con magic lantern;
-lente prima analogica 50mm f1.8 zuiko, obiettivo che mi ha piacevolmente colpito nella ripresa;
-zoom 18-55mm f3.5-5.6 canon, usato in scarsa misura per i suoi limiti;
-cavalletto soligor vt-460, che ripiegato è stato utilizzato anche come spallaccio improvvisato.
Il set di luci invece è stato creato di volta in volta con materiale economico o di recupero.
In aggiunta: plexiglass, bancali, ed un’utilissima scaletta di legno tuttofare.
La concezione del video nasce attorno all’intenzione polemica della canzone, dove chi parla vuole vivere in un mondo distaccato dalla realtà quotidiana e priva di fantasia della gente comune. Ma questo discorso viene giocato visivamente in senso opposto.
E’ la protagonista, infatti, a trovarsi a vivere una quotidianità grigia, monotona ed autistica, mentre il mondo al di là delle finestre della sua casa si dimostra assurdo, surreale e fantasioso, un mondo che lei non è in grado di vedere e a cui non partecipa. Solo alla fine, nella breve coda, avviene in qualche modo una possibile rottura, un fugace scambio, ma riguarda comunque il mondo esterno in questo contagio.
Elemento essenziale, quindi, è stata la scelta del cast e dei rispettivi compiti. E’ stata anche la più divertente fra le fasi di realizzazione, andando a sfruttare una cerchia di amici di Maria ed Alessandro e decidendo assieme a loro cosa meglio poteva adattarsi. E’ stata quasi una piccola collezione, una galleria di personalità molto diverse ma accomunate dalla voglia di mettersi in gioco, che ha regalato un contributo personalissimo al duo e al video.
C’è da aggiungere che il video è stato costantemente un work in progress, dall’idea di svolgimento iniziale le variazioni sono state tante, sia per lo sviluppo di nuove idee ma anche per imprevisti tecnici, di disponibilità, meteorologici, persino a causa di tagli di capelli, e fino all’ultima fase di montaggio non c’era la certezza vera e propria di una sola scena. Forse questa è stata una fortuna, a mio avviso, perché ha alimentato una certa caoticità alla base che ritengo essere un elemento di riuscita. Il video appare come un subentrare di personaggi senza soluzione di continuità, e l’osservatore è portato ad attendere il prossimo, in una struttura che, pur conservando una consequenzialità alla base, ricorda in molti punti la struttura narrativa del sogno.
E’ con “Sogno” che Mary and the teapot decide di affacciarsi anche al mondo del video. In questo senso le intenzioni e le aspettative sono tante, devo essere sincero, ma per il momento posso anticiparvi soltanto che è già in programma il secondo video de La Teoria dei Giochi.
Vi lasciamo con qualche immagine della realizzazione, preannunciandovi a breve l’uscita di un video di backstage:
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