Manticora Autoproduzioni – un’intervista
2012

Sabato primo pomeriggio, le ore di sonno sinceramente sono poche, il tempo è pressapoco come me, un po’ confuso e non molto in forma, la pianura scorre inesorabilmente uguale a sé stessa tutta campi e ancora campi per un tre quarti d’ora di minimalismo esistenziale e pianti di bimbo in carrozza… Il treno ferma e sono quasi del tutto integro, poi la affollata e caotica Bologna del sabato di mercato pensa bene di svegliarmi con una certa violenza.
Sono venuto ad incontrare i ragazzi di Manticora, un’autoproduzione che sta per nascere con il volume Sindrome, che presenteranno al Lucca Comics dal 1 al 4 novembre, e che già avevamo visto con qualche tavola anticipatoria al Bilbolbul off.
Davanti al Nettuno mi trovo ben otto persone, il gruppo è venuto al completo per l’intervista, e dopo aver un po’ trafficato con tavoli e sedie riusciamo a sederci ad un bar… “Ogni volta che ci spostiamo è così!” mi dice ridendo Flavia, che fra l’altro abbiamo già conosciuto ed intervistato come Nathanielle. Arrivano le ordinazioni ed iniziamo a parlare…
Comincio col chiedervi come mai la scelta del nome Manticora:
Flavia: Anzitutto l’ideatrice del nome del gruppo è Iside!
Iside: Avevamo una serie di nomi fra cui scegliere, ma alla fine Manticora è stata la scelta migliore. La manticora è una chimera, una creatura mitologica formata da animali diversi, l’idea era quindi di rendere simbolicamente il fatto che siamo personalità molto diverse con differenti background unite fra loro per creare questo progetto. Inoltre la manticora ha una sua forza, una sua potenza, e questo ci affascinava.
E come nasce questo gruppo? Come vi siete conosciuti?
Francesco: Proveniamo tutti dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, anche se non da una stessa classe.
Alcuni infatti hanno fatto fumetto e illustrazione mentre altri pittura, quindi siamo eterogenei anche in questo senso. E aggiugerei anche geograficamente, perché riuniamo quasi tutta l’Italia. Da Trento a Bari passando per Firenze il Piemonte e così via…
Sopratutto, siamo tutti amici di vecchia data ormai, ed è stato quasi naturale ad un certo punto voler provare a realizzare qualcosa assieme, è stato un buon pretesto per darci stimoli a vicenda.
Perché la scelta di realizzare proprio un’autoproduzione?
Flavia: Di base perché, come tutti sappiamo, il mondo dell’editoria non è di facile accesso, ma la voglia di fare qualcosa è tanta. L’autoproduzione è la strada immediatamente accessibile per mettersi in gioco, per mettere su carta le proprie idee. Questo infatti è il nostro primo tentativo serio, e il Lucca comics sarà la nostra prima uscita ufficiale.
Iside: Inoltre l’autoproduzione permette un minimo di sperimentazione, volevamo avere a disposizione un margine di libertà di pensare a strade diverse.
Sindrome, questa nostra prima rivista, contiene molti linguaggi, ciascuno di noi ha potuto esprimersi in modo molto libero attorno al tema.
Flavia: Molti ci hanno detto fin dall’inizio che l’idea di creare una fanzine con un gruppo di otto persone era un lavoro troppo difficile… in parte è stato così, ovviamente, ma ci ha dato viceversa molte soddisfazioni.
Francesco: In qualche modo è stata anche una prova per autovalutarci, per confrontarci fra noi e migliorarci, e avere così tante personalità ci ha permesso di avere un prodotto molto variegato.
Lorenza: Certo, questo forse può essere visto come un rischio, altre riviste nascono con una linea guida molto chiara a livello visivo, mentre nel nostro caso la scelta è stata di non legarci a degli stilemi. Vedremo come verrà accolta dal pubblico.
Flavia: L’unica regola che ci siamo prefissati, che forse ci differenzia da una parte del panorama bolognese, è stata che tutte le storie avessere un inizio e una fine. Il nostro interesse era la narrazione, piuttosto che per esempio una riflessione per immagini, il modello che avevamo in testa era più classico.
Francesco: Molte volte l’autoproduzione mi sembra un modo per staccarsi dal linguaggio comune del fumetto per cercare nuove strade. Mentre, per quanto ci riguarda, noi vogliamo fare proprio fumetto, nel senso classico del genere, e poter farlo al meglio.
E come gestite un gruppo così vasto? Come vi coordinate?
Valeria: Abbiamo eletto come casa base l’appartamento in cui alcuni di noi convivono qui a Bologna. Ci troviamo lì per discutere, in lunghe riunioni che sono anche un modo per stare assieme.
Flavia: Naturalmente una volta evoluto assieme il progetto base ciascuno ha degli obiettivi per la riunione successiva, in cui si discute assieme il materiale…
Lorenza: E poi tante, tante discussioni sui social network e tramite mail.
Flavia: Comunque tutte la fasi, dalla scelta del tema alla sceneggiatura di ogni storia, sono state sottoposte al giudizio collettivo. E’ questo che alla fine è stato più utile, perché abbiamo imparato dalle critiche degli altri piuttosto che pensare ognuno per sé.
Francesco: Il nostro punto di forza penso sia l’amicizia, per l’appunto, se siamo riusciti a tirar fuori questo tipo di prodotto ritengo sia grazie anzitutto ad un legame ormai cementificato. Non siamo un gruppo costruito a tavolino per le capacità artistiche, siamo degli amici che hanno trovato il modo per collaborare.
Scendiamo un po’ più nel dettaglio di Sindrome: perché la scelta di un tema portante?
Francesco: Noto che spesso, almeno in ambito bolognese, l’autoproduzione è un contenitore per storie molto diverse fra loro, un po’ come una semplice vetrina. Penso invece che l’idea di Sindrome sia stata rifarsi agli albori degli anni ottanta dove le riviste avevano un loro obiettivo, volevano parlare di qualcosa di preciso. Poteva essere satira o un ambito sociale, ma avevano qualcosa di comune e il pubblico sapeva cosa aspettarsi quando le comperava.
In qualche modo l’obiettivo è riportare questo genere di idea a Bologna, che probabilmente è venuta a mancare in questi anni. Anche per questo, per esempio, abbiamo scelto di usare l’illustrazione, laddove presente in Sindrome, prestata alla narrazione complessiva e non slegata da essa.
Francesca: Il nostro stile resta comunque uno stile virtuoso, e credo questo contribuisca a differenziarci un po’, andando in qualche modo controcorrente rispetto ad uno stile più naif che di frequente si trova in questo ambito.
Il prodotto che avete dato alla luce è un prodotto che mi sembra piuttosto diverso da un certo tipo di autoproduzione, anche solo guardandolo di sfuggita. Anzitutto perché stampato interamente a colori: come mai questa scelta?
Flavia: E’ stato per dar luce un po’ tutti, dato che siamo divisi fra illustratori e fumettisti. La disposizione inoltre è studiata, le storie partono in bianco e nero per arrivare all’utilizzo massimo del colore nelle ultime…
Francesco: …con la contrapposizione delle illustrazioni, che partono invece dal colore per finire col bianco e nero.
Rispetto ad altre fanzine noto inoltre che c’è anche una cura particolare per l’impaginazione e l’ambito grafico…
Iside: Sì, l’impaginazione è stata curata da Anna e Flavia e personalmente sono rimasta molto sopresa a prodotto finito per la professionalità con cui si presentava.
Francesco: Hanno fatto effettivamente un gran lavoro per cercare di accontentare tutti.
Flavia: Più che altro è stato difficile trovare uno scheletro comune per personalità così diverse, che risultasse in qualche modo anche neutro.
Lorenza: …storie a colori, in bianco e nero, illustrazioni… serviva una gabbia che le coordinasse tutte, riuscisse ad accompagnare la lettura senza confondere il lettore.
Come è stata la risposta a Sindrome, per il momento?
Iside: Una cosa che mi ha molto sorpreso è che, nonostante nessuno di noi sia conosciuto e si tratti comunque di un’autoproduzione, abbiamo avuto diverse simpatie e risvegliato la curiosità di un certo pubblico. E già ora che non è uscito materialmente Sindrome. Effettivamente nell’ambito bolognese l’autoproduzione è un sotto-mondo piuttosto seguito, che ha una sua tradizione storica.
Francesco: Ho parlato con diverse persone nel settore, ad esempio, che già sapevano che avevamo questo progetto in fase di lancio, anche se non lo avevamo pubblicizzato particolarmente salvo piccole anteprime… Nell’ambito delle autoproduzioni la voce gira, e non può che farci piacere.
Per concludere un’ultima domanda, avete una fanzine a cui guardate, che vi ispira?
Francesco: A livello di qualità e di impostazione grafica credo un po’ i ragazzi di Sonnambulo. Anche loro hanno una serie di artisti che contribuiscono con una storia autoconclusiva, anche se nel nostro caso c’è un tema che fa da filo conduttore.
Manticora Autoproduzioni è composta da:
CHERRY (Lorenza de Luca) – lorenza-deluca.blogspot.com
FRANKIE (Francesco de Stena) – francescodestena.blogspot.com
FREMO (Francesca Piscitelli) – francescapiscitelli.blogspot.com
IVAN (Ivan Lodi) – bufo-buffo.blogspot.it
LAZARUS (Iside Vallese) – lazzarotrismegisto.blogspot.com
NANANERA (Anna Ferrari) – ombresottoalletto.blogspot.com
NATHANIELLE (Flavia Biondi) – nathanielle.blogspot.com
URNEL (Valeria Urnello) – cheesecakeurnel.blogspot.com
NUOVI TALENTI: Silvia Bolognesi (08/05/2012)
Quest'oggi vi proponiamo, per la rubrica "Nuovi Talenti", una giovane e bravissima illustratrice, Silvia Bolognesi, che abbiamo come sempre intervistato e di cui vi proponiamo alcuni lavori... Ciao Silvia, cominciamo con le presentazioni: cosa ti viene da dire se ti domando semplicemente chi è Silvia Bolognes ...
NUOVI TALENTI: Carola Ducoli (28/05/2012)
Abbiamo conosciuto Carola in occasione delle prime selezioni della rubrica Inspirations, ma abbiamo subito voluto averla fra i nostri talenti per comprendere di più il suo mondo fotografico... Ciao Carola e ben trovata! Anzitutto vorrei chiederti, chi è Carola Ducoli? Raccontaci un po' il tuo perco ...
Dream Circus: un’intervista (04/07/2012)
Abbiamo lanciato una piccola anteprima qualche tempo fa, ed oggi possiamo finalmente parlare con Daniele Catalli di Dream Circus, un bellissimo progetto che "attraversa le città proponendosi di raccogliere i sogni notturni di piccoli gruppi di persone provenienti dallo stesso quartiere, città o categoria sociale, per ...
A SILENT DIALOGUE – Un progetto di Amalia Mora e Daniela Tieni (06/07/2012)
Amalia l'abbiamo conosciuta ed intervistata giusto poco tempo fa, ed ora la ritroviamo affianco ad un'altra illustratrice altrettanto brava, Daniela, per un progetto appena nato che ci attrae e non poco: A silent dialogue... Io e te: dire sì o no, rispondendo solo con un disegno. Non una parola, né una spieg ...
Manticora Autoproduzioni – un’intervista (23/10/2012)
Sabato primo pomeriggio, le ore di sonno sinceramente sono poche, il tempo è pressapoco come me, un po' confuso e non molto in forma, la pianura scorre inesorabilmente uguale a sé stessa tutta campi e ancora campi per un tre quarti d'ora di minimalismo esistenziale e pianti di bimbo in carrozza... Il treno ferma e so ...
NUOVI TALENTI: Salvatore Giommarresi / Saxarts (06/03/2013)
Torna la nostra rubrica NUOVI TALENTI, e torna con una vecchia conoscenza: Salvatore Giommarresi aka Saxarts. Abbiamo infatti avuto modo di conoscerlo alla presentazione della monografia BIO EDIFICIO 421 di LÖK zine, ancora nella scorsa edizione del Bilbolbul, e ora vi presentiamo il suo lavoro attraverso un'intervist ...