NUOVI TALENTI: Salvatore Giommarresi / Saxarts

Mar
2013
06

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salutidaoakvillebus

Torna la nostra rubrica NUOVI TALENTI, e torna con una vecchia conoscenza: Salvatore Giommarresi aka Saxarts. Abbiamo infatti avuto modo di conoscerlo alla presentazione della monografia BIO EDIFICIO 421 di LÖK zine, ancora nella scorsa edizione del Bilbolbul, e ora vi presentiamo il suo lavoro attraverso un’intervista.


Ciao Salvatore, per cominciare ti chiedo una piccola presentazione per i nostri lettori, raccontaci qualcosa di te:

Ciao, sono Salvatore Giommarresi, o stringatamente saxarts, vivo a Bologna e disegno fumetti, ho un blog dal titolo Saluti da Oakville che è anche il titolo del fumetto al quale sto lavorando. Faccio parte di due realtà che si occupano di fumetti in maniera molto diversa, l’associazione Expris Comics si occupa di interculturalità e fumetto, e poi LÖK, un’etichetta autoprodotta con dentro fumettisti e illustratori.

Come è iniziato il tuo percorso di fumettista? E quando è stato il momento in cui hai capito che sarebbe diventato il tuo futuro?

Credo sia iniziato tutto durante le elementari, in quel periodo leggevo il corrierino (bei tempi, anche se da lì a poco chiuse i battenti) era il mio unico svago assieme ai videogiochi e questo si rifletteva sui miei disegni, soprattutto d’estate quando andavamo al mare dove vigeva la regola niente televisione, di conseguenza niente videogiochi. Interi pomeriggi passati a disegnare “videogiochi su carta” in poche parole cercavo di creare dei videogiochi con tanto di scene introduttive (che erano fumetti di una o due vignette), insomma, capite bene che non ero il bambino più abbronzato della zona… avevo però un nutrito gruppo di “cartagiocatori/lettori” che mi spingevano a continuare le storie. Credo non sia stato un momento, forse quando notavo che i miei fumetti riscuotevano interesse più del gioco stesso, ecco, lì ho cominciato a crederci.

Cominciamo ad addentrarci un po’ di più nel tuo lavoro: Saluti da Oakville, nome omonimo anche der il tuo blog, è un paese immaginario che hai situato in Louisiana. Parlaci di questo progetto, di come nasce e di che intenzioni hai per esso nel futuro:

Saluti da Oakville racconta di un viaggio, un viaggio di ritorno (malvoluto) verso casa. Arrivato ad Oakville, Lou deve fare i conti col passato e con l’inesistente rapporto tra lui e il nonno… ho deciso di ambientarlo in Louisiana perché sono sempre stato attratto da quei posti, ovviemente ha un collegamento con la storia ch… meglio fermarci qui, il resto spero avrete voglia di leggerlo.
Parlando del blog, quando decisi di aprirlo pensavo solo a inserire sporadicamente dei contenuti, ma pian piano che andavo avanti, con mio grande stupore qualcuno ha cominciato ad interessarsene, creando la spinta giusta per andare avanti. Adesso non contiene solo Saluti da Oakville ma anche informazioni e altre mini storie.

Come nascono le tue storie? Qual è il processo creativo che sta alla base? E cosa ti ispira e ti influenza nella loro ideazione?

L’unica regola è lavorare a tematiche e storie che mi stanno a cuore, non potrei fare in maniera diversa. Il processo creativo varia, alcune storie sono scritte su annotazioni sparse qua e la su fogliettini volanti…di base annoto tutto quello che trovo interessante. Altre storie sono scritte in maniera completamente diversa, creo uno storyboard e faccio delle ricerche in maniera più ordinata (questo accade molto di rado).
Per quanto riguarda le influenze, sono moltissime, dai film di David Lynch andando indietro fino allo splendido Freaks di Tod Browing, senza tralasciare i “discutibili” ma affascinanti film di Edward Wood. Le mie letture degne di nota non sono molte, ma potrei citare i filoni horror e Onirico di H.P. Lovecraft, poi quelli che restano nel cuore “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee e “Le isole dei senza memoria” di Victor Segalen. Fumettisticamente parlando Charles Burns, Dylan Horrocks, Joe Daly e Richard Sala.

Molto spesso, nell’ambito del fumetto, mi sono trovato di fronte a questi due opposti: matita vs tavoletta grafica. Ne parlo come di opposti perché vedo che il più delle volte rappresentano due vere e proprie fazioni, almeno in Italia. A quale di questi due mondi ti senti più vicino? Artigianale o digitale? Quali sono le tue tecniche?

Personalmente non riesco a pensarli come due fazioni separate, forse perchè lavoro da sempre integrando i due mezzi. Faccio quello che trovo più congeniale a ciò che intendo narrare e trovo limitante lavorare solo analogicamente o solo digitalmente. Comunque questo è un problema più esteso, ogni volta che nasce una nuova tecnologia si crea un gruppo di
“indignati”, come quando cominciavano a commercializzare le tavolette grafiche, e molti non credevano nelle potenzialità di questo nuovo mezzo. Ringrazio tutti quei visionari che ci hanno fortemente creduto!

Sono molte le tue collaborazioni in corso o realizzate, ma una in particolare mi sembra duratura ed importante: la collaborazione con LÖK zine. Come è nata? Cosa significa per te fare parte di una delle giovani autoproduzioni più importanti e conosciute nel panorama nazionale?

Ho cominciato collaborando ad un loro progetto molto curioso, una sorta di gioco libro dove i vari autori coinvolti creavano una tavola che aveva la stessa ambientazione, personaggi e battute finali, il risultato è stato grandioso, pensa che il volumetto in poco tempo è diventato sold out. Poi col passare del tempo abbiamo notato che i nostri intenti erano comuni ed ho quindi accolto con piacere la proposta di far parte di LÖK zine. Sono tutti bravissimi e, avendo competenze diverse, riusciamo a portare avanti progetti che difficilmente da soli avremmo fatto.

Raccontaci del volume Inside the box di Brown Box, di cui so che sei anche curatore. Qual è l’intento di questo progetto molto particolare?

Inside the box di Brown Box nasce all’interno di WWL ovvero WORLD WIDE LÖK: un progetto che ha come obiettivo quello di far rete tra gli artisti che fanno autoproduzione disseminati in ogni parte del mondo, di volta in volta sceglieremo un fumettista alternandolo ad un illustratore, ponendo però l’attenzione a quegli artisti che lavorano nel campo dell’autoproduzione con una loro personale etichetta o collettivo.
Il primo numero della collana, come hai anticipato è stato curato da me, è nato tutto pian piano e grazie alla gran voglia di fare, conoscevo già Brown Box e avevamo ipotizzato da tempo di collaborare in qualche modo, poi avendo creato WWL abbiamo pensato di cominciare proprio con un antologia dei suoi lavori. Ne è stato subito entusiasta e dopo averci spedito alcuni suoi fumetti ho deciso di includere quelli che meglio riuscissero a presentare ai lettori italiani il suo bellissimo mondo. All’interno del volume ho inserito 4 storie molto diverse tra loro sia per tematiche che per periodo, ma restando sempre negli ultimi due anni della sua produzione. Poi inaspettatamente Valerio Stivè durante una chiaccherata mi ha proposto di aiutarci nella traduzione delle storie e così abbiamo creato Inside the box.

L’anno appena trascorso sembra essere stato particolarmente intenso e fruttuoso per te: oltre al numero 4 di LÖK zine e all’uscita di Brown Box, ti vediamo partecipare a diverse realtà, da “Perdersi a” ad “Il mio viaggio fino a te” fino alla “Disagenda” e al primo premio per il concorso “Coopforwords”. C’è una, fra queste esperienze, che ci terresti a raccontarci più da vicino?

Si, è stato pieno di stimoli, fra tutte direi che più che un’esperienza è stata una tematica, quella del viaggio.
Ho realizzato un laboratorio nato da una prima collaborazione con Expris Comics che intendeva insegnare le tecniche del fumetto alle persone straniere che vivono a Bologna, abbiamo quindi chiesto di raccontare il loro viaggio per arrivare fin qui, ed è stata un’esperienza davvero interessante. Successivamente sono stato premiato da Flashfumetto e grazie alla collaborazione con Yoda ho potuto visitare il Mozambico nell’ambito di un progetto di scambio artistico della durata di due settimane, lì oltre a visitare il paese abbiamo realizzato un workshop, chiedendo ai ragazzi dell’accademia d’arte (pensate, è l’unica in tutto il paese) di raccontare a noi o a chi soggiornerà in Mozambico quello che da turisti non saremmo mai riusciti a vedere o a capire.
La restituzione sia a livello umano che artistico è stata davvero ricca, alla consegna abbiamo subito notato la voglia di rinascita in questo paese massacrato da una guerra che ha lasciato molte ferite aperte…
Un paese che va scoperto più a fondo, per questo motivo anche quest’anno ho partecipato al concorso, che però mi ha visto premiato in veste di artista segnalato (qui la storia).

Allargando un po’ il discorso, come vedi la realtà fumettistica italiana attuale? C’è effettivo spazio per gli emergenti secondo la tua esperienza? E quanto ritieni che l’autoproduzione abbia peso a livello nazionale?

Credo che sia piena di tanti giovani talenti, ragazzi che grazie soprattutto ad internet si sono potuti formare in maniera completamente autonoma mescolando stili e culture, il problema è che non sempre il mondo dell’editoria è pronta a rischiare pubblicando giovani autori, molte volte si preferisce prendere qualcosa che già vende altrove… Lo spazio per gli emergenti ci sta, eccome se ci sta, forse alcune volte appare l’opposto perchè sembra che girino sempre gli stessi nomi, ma penso che se si lavora in maniera costante e si porta avanti un progetto valido, prima o poi qualcosa di buono si ottiene.

Concludo con una domanda che ho sempre piacere di fare ai nostri ospiti: ci sono fumettisti esordienti che segui e che vorresti segnalarci?

Sicuramente Matteo Farinella, per la sua particolare attenzione sia stilistica che per i temi trattati, al momento so che sta lavorando a Neuro Comics e sembra un gran bel progetto.
Elisa Caroli, non è una fumettista ma adoro moltissimo i suoi lavori mi fanno impazzire, lavora molto spesso con i pastelli ad olio, rimango sempre incantato dall’uso che fa dei colori. Da seguire.

Per concludere vi segnaliamo il blog di Salvatore Giommarresi, o più brevemente Saxarts, dove potrete seguire i suoi lavori e progetti:
Saluti da Oakville


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