NUOVI TALENTI: Carola Ducoli
2012

Abbiamo conosciuto Carola in occasione delle prime selezioni della rubrica Inspirations, ma abbiamo subito voluto averla fra i nostri talenti per comprendere di più il suo mondo fotografico…
Ciao Carola e ben trovata! Anzitutto vorrei chiederti, chi è Carola Ducoli? Raccontaci un po’ il tuo percorso nella fotografia, come sei arrivata a questo mezzo espressivo?
Sono nata a Sestri Levante, paese della riviera ligure in provincia di Genova, classe 1990.
Fin da piccola ho sempre nutrito una forte attrazione verso l’espressione, il potere di esternare pulsioni ed emozioni attraverso qualcosa di unico e proprio che a sua volta genera emozioni, la lettura e la danza sono le prime due forme di espressione che imparai ad amare.
Mi sono diplomata in Arte applicata – decorazione pittorica e scenografica, negli anni del liceo ho potuto sperimentare, sperimentarmi, ho cercato di capirmi, di indirizzarmi. Gli studi della storia dell’arte, la pratica manuale della pittura, la scultura, la decorazione, le scenografie teatrali, l’arte mista, i miei collage e poi la filosofia, la letteratura e la danza, beh, ho sempre sentito di essere al posto giusto, ho sempre sentito sensazioni buone all’interno di queste realtà.
La fantomatica estate dopo il diploma tirai fuori dalla cantina la vecchia Yashica Fx-3 35 mm di mio padre, da quel momento, settimana dopo settimana, sapevo cosa fare, dove volevo andare. Lavorai un anno come barista, frequentai un corso base di fotografia a Genova e la curiosità si spingeva sempre oltre, come l’amore verso questo nuovo canale di sfogo. Guadagnati i soldi sufficienti, abbandonai l’idea di restare a Genova per frequentare l’Accademia delle Belle Arti e decisi di trasferirmi a Milano.
Ad oggi sono qui, ormai al secondo anno dell’Istituto Italiano di Fotografia, luogo dove ho potuto sperimentare ancora, ideare, creare, sognare, approfondire conoscenza e pratica, migliorarmi e crescere.
Ad oggi sono qui, felice di essermi dedicata interamente a questo mezzo espressivo, a questo mondo, a questa altra realtà che amo fondere con tutte le altre sentite sulla mia pelle in passato, ad oggi quella che mi sta regalando le migliori soddisfazioni.
La tua fotografia mi sembra legata molto a due aspetti. Primo aspetto: il prospettivismo, nel senso più ampio, dove il gioco è visivo, fra accostamenti di superfici, prosegui impossibili di linee, associazioni di forme, sagome composte dalla fusione di molti elementi, luce o oscurità che sottrae spazio alle forme, dove spesso tutto questo sfocia in qualcosa di apparentemente astratto… Ti va di spiegarci un po’ di più questo tuo modo di vedere e di comporre, come nasce e come lo concepisci?
Credo che il modo di vedere e comporre nasca dal sé, nel senso che non può essere concepito, c’è, è già lì, è stato costruito assieme alla costruzione della propria vita, è determinato da tutte le nostre scelte, dall’intero bagaglio visivo e di vita accumulato, la funzione logica sta solo nel capire come decifrare quel modo, quel proprio modo di vedere e comporre, cercare di capirlo, ritrovarci all’interno il proprio passato, il proprio gusto, ciò che si è studiato e ciò che si è apprezzato.
È una riflessione di ciò che siamo, se si è sinceri con sé stessi, eliminando ogni filtro quando si genera qualsiasi forma d’arte, di espressione, tutto verrà da se, tutto verrà concepito in modo naturale, dettato dalla propria umanità. Credo che ogni fotografia abbia come linfa vitale un’emozione, credo che nasca da un’emozione.
Il secondo aspetto mi sembra invece legato al corpo. Corpo come fisicità, come nudità e non solo estetica, corpo spesso slegato dall’espressione del viso, senza testa, ma anche legato al movimento o alla contorsione, naturale ed innaturale al tempo stesso nelle sue pose, legato alla costrizione o alla liberazione… Come pensi e come usi il corpo nelle tue foto?
Il corpo è sicuramente il soggetto fotografico che amo di più, grazie alla danza ho capito quanto il linguaggio del corpo, il linguaggio non verbale sia il più primordiale, sincero e vero mezzo di comunicazione che esista, il corpo non mente mai. Nella mia vita ho sempre interpretato attraverso esso, pulsioni, emozioni, sensazioni, paure, movimenti, ritmo, fatica e l’ho studiato, l’ho studiato a fondo, nelle sue reazioni psicosomatiche, nel suo interagire con cuore e mente, nelle sue difese e nei suoi urli. Nella fotografia che amo il corpo non serve che abbia un’identità, è un mezzo, il mezzo espressivo con il quale mi viene più naturale esprime costrizione, liberazione, soffocamento, paura, evasione ogni emozione che abbia l’esigenza di manifestare. Ognuno di noi possiede i propri movimenti è appagante poter essere in naturale comunicazione con essi.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi modelli e modelle? Qual è il tuo metodo di lavoro con loro?
Tutti i modelli e le modelle con cui ho collaborato sono prima di tutto persone, ho sempre sviluppato rapporti abbastanza diretti e amichevoli, purtroppo o per fortuna, devo ancora capirlo, sono una persona che da abbastanza confidenza in breve tempo.
Non credo di avere un metodo ben delineato in questo, muta sempre in base alla persona e al carattere che mi trovo di fronte. Mi sono resa conto di come sia più semplice far capire a terzi cosa si vuole ottenere, sentendolo, dimostrandolo e facendolo vedere, senza timidezza, senza creare distacco.
E con l’autoritratto, nel vedere ed usare te stessa?
Con me stessa ho un rapporto tutto particolare, come ognuno di noi con il proprio sé immagino, mi sfrutto spesso e volentieri, è molto più semplice rappresentare con il mio corpo un emozione o un concetto generato da me stessa, non devo spiegare niente a nessuno, né devo dare spiegazioni o giustificare qualcosa, dialogo con la mia intimità, con le mie croci, con il mio lato oscuro, quello che abbiamo tutti.
Alcuni tuoi lavori uniscono alla fotografia anche la parola… che legame vivi fra queste due sponde?
Amo leggere e scrivo molto, quando ho un idea per un progetto che non riesco ancora a decifrare la scrivo e la riscrivo fino a che piano piano non prende forma, se mi sento vuota di stimoli leggo un libro, quando ho atroci dubbi o pensieri negativi prendo carta e penna, così facendo mi libero e comprendo meglio i noccioli delle questioni ed eventuali soluzioni. Analizzo ed elaboro, levo la cenere.
Trovo che la parola scritta, dopo il linguaggio non verbale, riesca ad essere, se generata da persone sincere, un altro mezzo di comunicazione meraviglioso.
Chi è Carola Ducoli al di là della fotografia?
Chi è Carola Ducoli al di là della fotografia?
Beh è una ragazza di 21 anni a cui piace fare fatica e darsi tante soddisfazioni, è una dannata bipolare fatta di bassi bassissimi e altissimi alti, è una persona come tante che cerca di vivere come meglio può. Credo che chi sente una forte passione per qualcosa sia uno stupido a non fare di tutto per seguirla, alimentarla, farla risplendere, credo che nulla capiti a meno che non sia tu a farlo accadere, credo che l’umiltà e la chiarezza d’animo potrebbero salvarci tutti, rido dei servi, dei ladri e degli opportunisti, credo nella coerenza e nell’espressione del sentimento senza mai aver paura di essere semplicemente se stessi.
Un’ultima domanda per salutarci: che progetti stai organizzando o immagini per il tuo futuro?
Ho molti progetti e immagini per il futuro, che come sempre prederanno forma in corso d’opera.
Al termine degli studi sicuramente proseguirò la mia crescita nel mondo della fotografia, portando avanti collaborazioni già nate e terminando progetti ancora in svolgimento, in previsione di farne nascere altrettante e altrettanti.
Espozioni:
“Artefatto Luminessenze” : Concorso Internazionale, Esposizione collettiva, Trieste 2009
“Artefatto CandyWorld” : Concorso Internazionale, Esposizione collettiva, Trieste 2010
“Patine” : Esposizione personale, Saloon of the artist’s, Milano 2010
“Patine” : Esposizione personale, Shakespeare cafè, Milano 2011
“Portraits of family” : Esposizione collettiva, Chiostro dei pesci, Via San Barnaba, Milano
2011, a cura di Andrea Beltrame.
“Iso600” : Primo festival della fotografia istantanea, Esposizione collettiva, Milano 2011
“Artefatto MotusUrbis” : Concorso Internazionale, Esposizione collettiva, Trieste 2011
“Premio fotografico Intervita”: “Siamo Pari! La parola alle donne”, Esposizione personale, Teatro Litta, Milano 2011
“Premio fotografico Iso600”: “Be Yourself – The Instant Book Project”, Esposizione personale, Iso600 – Secondo festival della fotografia istantanea, Milano, 2012
Concorso “Il corpo” Iso600 – Esposizione collettiva – Skin Gallery – Brescia, 2012
Photofestival – “Spinning Milano” – Esposizione collettiva – Lomostore, Via mercato 3, Milano, 2012
Esposizione collettiva – “Pinocchio, una storia possibile” a cura di Roberto Mutti – Fabbrica del Vapore, Milano, 2012
Esposizione collettiva – “Self Portrait” a cura di Sara Munari – Obiettivo Reporter Gallery– Via Natale Battaglia 34, Milano, 2012
Per poter vedere altri lavori di Carola vi consigliamo vivamente di fare un salto sul suo portfolio, su behance e su flickr.
Vuoi proporci il tuo portfolio e chiedere di essere inserito anche tu? Spediscici i tuoi lavori a: info[AT]maryandtheteapot.com (sostituisci [AT] con @ — è per evitare gli spammers). Oppure unisciti al nostro gruppo Flickr e aggiungi le tue immagini.
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